IC CASTIGLIONE TORINESE

Auguri nuovo anno scolastico

[…] Nella scuola ambito di relazioni umane, l’affettività è al cuore dell’apprendimento insegnamento. Le materie sono funzionali alla crescita della persona, come indica l’Umanesimo, in cui lo studio dei classici aveva lo scopo di promuovere le virtù morali. Attualmente gli strumenti elettronici mettono a disposizione l’intero scibile umano, occorre fornire ad alunni e studenti non solo i mezzi critici per accostare il sapere con mente aperta e occhi sgombri, ma soprattutto prepararli alla vita e alla consapevolezza di sé e dei propri doveri verso gli altri.

Ciò avviene se gli adulti di riferimento compiono scelte di vita consapevoli, avendo chiaro il senso e il valore della loro funzione educativa. Il primo strumento è la loro coerenza che deriva dall’esperienza e dalla condotta di vita. Ciò permette di proporre uno stile educativo in cui gli allievi possano esprimere in modo ordinato la propria personalità. Il rigore non è fatto di regole imposte, quanto di esempi di vita coerente, di nozioni corrette, presentate in modo adatto, con attenzione al singolo e alla collettività.  

La tenerezza si manifesta come il livello più alto del rigore, la capacità di esprimere al massimo la missione dell’insegnante: far crescere gli allievi. Gli studenti hanno bisogno di avvertire che la persona che li guida, ci tiene a loro, desidera che esprimano tutte le loro potenzialità. Un fiore sboccia se esposto al sole, al calore e il calore umano è quanto di più potente esiste per infondere la forza di essere se stessi. Tenerezza è esprimere la propria umanità in funzione degli altri, riconoscendone la specificità. La tenerezza degli insegnanti non si rivolge a specifiche persone, m a tutto il gruppo loro affidato. E’ manifestare i propri sentimenti, la propria debolezza e fragilità in termini consapevoli, sorvegliati, legati al momento e all’occasione opportuna. Rigore e tenerezza non sono un ossimoro ma i due aspetti della relazione allievo docente. Rigore e tenerezza appartengono ad un nuovo modo di concepire la scuola, di pensare e agire l’educazione. [ da Riflessioni del Convegno “Metodologia della Pedagogia dei genitori]

Gentili famiglie un nuovo anno scolastico sta per iniziare, il  primo giorno di scuola è sempre emozionante per tutti: piccoli, grandi e le loro famiglie. Si inizia a costruire, o si prosegue, il proprio percorso di vita insieme ai compagni, ai docenti, al personale ATA, al personale educativo e, non ultimi, ai Dirigenti scolastici che sovrintendono al quotidiano funzionamento delle scuole.

Finalmente quest’anno si tornerà a vivere con maggiore serenità la vita scolastica, soprattutto dal punto di vista relazionale, accompagnando bambine e bambini, ragazze e ragazzi nel loro percorso di crescita.

Ho scelto di pubblicare un passo del documento scritto durante il convegno “Metodologia della Pedagogia dei genitori” con la speranza di poterne condividere gli intenti e le riflessioni.

Con l’augurio che tutti Noi possiamo essere sempre disponibili al reciproco ascolto e all’attenzione dei più grandi e dei più piccoli.

Auguro un buon anno scolastico alla nostra comunità.

la dirigente scolastica

dott.ssa Patrizia Ciampà